Marcello Gandini, il famoso designer, è morto improvvisamente ieri 13 marzo a Rivoli (Torino) a 85 anni. Conosciuto per avere disegnato alcune fra le più innovative auto italiane a partire dagli Anni Sessanta. Succedendo a Giorgetto Giugiaro, fu capo designer della Bertone, per la quale progettò alcune fra le più apprezzate auto sportive fra gli anni Sessanta e i Settanta, come le Lamborghini Miura, Espada, Urraco e Countach, l’Alfa Romeo Montreal, la Lancia Stratos, la Fiat X1/9 e la Ferrari GT4. Collaborò anche con la Innocenti di Milano, che portò nel 1974 alla presentazione delle nuove Mini 90/120, che rimasero in produzione per quasi vent’anni. Gandini non si interessò solo del settore automobilistico, ma anche del disegno industriale e dell’arredo.
Dopo avere fatto la storia dell’auto con modelli celebrati come la Lamborghini Diablo e le Maserati Biturbo e Chubasco, e avere collaborato come designer indipendente con case automobilistiche come Renault, Nissan, Toyota e Subaru, di recente il suo impegno si è concentrato sulla ricerca e sull’innovazione, ottenendo una serie di brevetti. A 85 anni non aveva mai smesso di lavorare, il suo prossimo progetto avrebbe dovuto essere in Qatar, dove stava lavorando a una piattaforma di formazione per il museo dell’auto di Doha.
Nelle impressionante serie di progetti firmati da Gandini, le due ruote occupano uno spazio limitato, ma comunque creativo. Nel 1967, mentre il mito della Lambretta cominciava a segnare il passo, la Innocenti affidò a Bertone lo studio di uno scooter di piccola cilindrata, leggero, innovativo nel disegno e nella personalità, che avrebbe dovuto colpire l’immaginario giovanile. Dalla matita di Gandini uscì il “Lui”. Nel 1971 il tema fu completamente diverso: una delle moto italiane più prestigiose e potenti: la Moto Guzzi V7.
Progettata da Lino Tonti, la versione Sport della V7 ebbe da Gandini importanti input stilistici come le curve del serbatoio, lo scomparto triangolare centrale e perfino l’impianto elettrico della moto. Gandini ha anche riflettuto sulle due ruote senza motore. Accanto al ‘Lui’ e alla Guzzi, ecco un prototipo di bicicletta pieghevole dall’architettura totalmente inedita, realizzata a mano dal designer e mai esposta prima.